The Psychodynamics of Toxic Organizations. Applied Poems, Stories and Analysis
The Psychodynamics of Toxic Organizations. Applied Poems, Stories and Analysis
Howard Finn Stein, Seth Allcorn
Routledge – Taylor & Francis Group, New York, 2020, Pp. 282
$ 121.00 (Hardback)
Nella collana Routledge Studies in Management, Organizations and Society emerge questo libro insolito, denso di esperienze personali, organizzative, culturali ma anche di umanità, sensibilità e compassione per lo stato spesso (potremmo dire) miserabile in cui oggi molte realtà di lavoro si trovano.
Il volume si apre con una poesia, Sun, Sand and Water, scritta dai due autori i quali si richiamano a un loro precedente lavoro pubblicato nel 2015: The Dysfunctional Workplace: Theory, Stories, and Practice (University of Missouri Press, Columbia) e definiscono uno dei loro principali obiettivi: indagare il significato del lavoro nell’ottica della psicoanalisi applicata e della poesia (anch’essa applicata!), chiamando il lettore alla riflessione introspettiva sulla dignità del lavoro e sulle sue numerose disfunzioni.
E’ dunque utilizzato un approccio evocativo e narrativo a fronte dei disagi e delle sofferenze che scaturiscono nelle organizzazioni pervase da tossicità, mentre la scelta di lanciare input poetici – poesia definita workplace poetry – ricade nella volontà di utilizzare metafore, immagini e segnali che possano impattare sul mondo emotivo delle persone e non solo su quello della logica e della razionalità. Lontano dal semplicismo del comportamento organizzativo e dell’analisi dei ruoli, questo testo scava in profondità lì ove il mondo del lavoro rivela il suo volto peggiore.
Scorrendo l’Indice si leggono i temi principali che sono trattati in questo denso scritto. Dalla questione della leadership all’analisi psicoanalitica delle organizzazioni; dall’anonimità, alienazione e smarrimento nel lavoro al problema della burocrazia, fino alle conseguenze delle riorganizzazioni aziendali che causano sofferenza psicologica sia negli esclusi, sia nei sopravvissuti. Un capitolo è poi dedicato al lavoro negli ambiti sanitari, mentre la linea della narrazione e dello storytelling – come molti altri testi di questo genere – aiuta ad andare al di sotto di ciò che si vede, al di là dell’esplicito e della razionalità fredda e anonima di tante teorie organizzative basate su studi accademici inapplicabili o inutilmente applicati.
I tre vertici attraverso i quali è creativamente filtrata la realtà organizzativa malata sono quelli della psicodinamica, della narrazione e della poesia (sono presentate ben ottantotto poesie).
Questa sorta di estratto dei decenni di studi e di consulenza organizzativa dei due autori, qualitativamente orientati e fortemente basati sui modelli di riferimento, permettono al lettore di entrare in contatto con il clima pervasivo di negatività e avvelenamento che caratterizza certe aree di lavoro o alcune organizzazioni nel loro insieme. In questo contesto il lavoro di Stein e Allcorn intende favorire la comprensione profonda delle dinamiche organizzative, nella matrice intersoggettiva, permettendo sia alle persone dipendenti dall’organizzazione, sia ai consulenti, di utilizzare strade indirette – come, appunto, metafore e poesie – per giungere ai significati nascosti degli accadimenti.
Si crea così uno spazio intermedio in cui leader e follower possono ri-trovarsi ed esplorare le potenzialità di un mondo del lavoro che può anche divenire fonte di creatività. Certo, ciò significa superare numerosi problemi, pur se con il supporto della triangolazione che scaturisce dall’impiego delle tre armi che gli autori presentano al lettore, e dell’attenzione all’utilizzo di espressioni linguistiche eufemistiche (downsizing, reengineering, restructuring e off-shoring) che coprono le tirannie organizzative, le operazioni condotte in modo brutale e, infine, la de-umanizzazione delle persone che lavorano.
Il lavoro di Howard Stein e Seth Allcorn è un ottimo esempio (creativo) di psicoanalisi applicata alle organizzazioni che, nello specifico, impiega nozioni tratte dalla teoria delle relazioni oggettuali, dalle relazioni tra i gruppi, e da alcune intuizioni elaborate da Karen Horney, e che punta al cuore di quella dimensione nota come vita inconscia della realtà organizzativa.
Si tratta, sicuramente, di muoversi verso un modo diverso dal solito di osservare, concepire e strutturare le realtà organizzative, oltre che di intervenire in esse, come nel seguente passo: “ci sono esperienze sul lavoro che sono più profonde dell'alienazione... È facile accorgersi di essere guardati al di là, o attraverso, gli altri e il management. Ti sei mai trovato nella situazione in cui un supervisore, un manager o un dirigente (o un genitore) parlava di te come se tu non fossi presente? In pratica, sei semplicemente scomparso. E ciò accade spesso in molti luoghi di lavoro dove vengono decisi cambiamenti e prese decisioni che riguardano te e il tuo lavoro, ma senza consultarti, o senza che tu ne sia informato. Diventare invisibile al lavoro… è un'esperienza comune e condivisa (p. 120). E questa è solo una delle tante esperienze che si possono vivere in ambienti di lavoro insani.
Proprio in merito alla problematica della diffusione della tossicità organizzativa è utile segnalare la possibilità di utilizzare un nuovo test, il TOP (Dark Triad of Personality at Work) (Hogrefe Editore, 2021) che misura il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia subclinica, tre dimensioni individuate da più parti come la triade oscura della personalità. Il TOP è il primo test utilizzato a livello internazionale che si occupa di questa nuova e temibile dimensione dell’essere umano nelle organizzazioni (vedi anche la mia recensione di un recente libro che tratta della triade oscura in Qi – Questioni e Idee in Psicologia, numero 71, anno 2019).
Venendo ai due autori di The Psychodynamics of Toxic Organizations,si deve ricordare che Howard F. Stein è professore emerito presso il Department of Family and Preventive Medicine al University of Oklahoma Health Sciences Center, mentre Seth Allcorn è stato vice president per le aree di Business e Finance presso la University of New England.
A firma di Allcorn e Stein segnalo infine ora in uscita un nuovo volume: Psychoanalytic Insights into Social, Political, and Organizational Dynamics. Understanding the Age of Trump, pubblicato da Routledge.
Negli ultimi decenni, la stragrande maggioranza della ricerca sulla personalità si è basata sul modello dei Big Five, occupandosi, di conseguenza, solo del lato positivo, di quelle caratteristiche, cioè, che si manifestano quando le persone provano a mostrare la loro parte migliore, come nel caso di un colloquio di selezione. Raramente, è preso in il “lato oscuro” della personalità. Tuttavia, quest’aspetto deve necessariamente essere urgentemente incluso come predittore nel modello che spiega la performance lavorativa, in modo tale che non si valutino solo i prerequisiti per avere una buona performance, ma anche la probabilità di manifestare comportamenti contro-produttivi.###LINEBREAK###
Il TOP è il primo strumento che permette una misurazione psicometricamente fondata degli aspetti della triade oscura della personalità che sono rilevanti nei contesti organizzativi (narcisismo, machiavellismo e psicopatia subclinica).
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Qualifica: B2
L'autore
Andrea Castiello d’Antonio
È psicologo e psicoterapeuta, già Professore straordinario presso l’Università Europea di Roma, esercita attività libero-professionale nelle aree della psicoterapia, della psicologia clinica, e della psicologia delle organizzazioni. Esperto di psicodiagnosi e testing psicologico, si occupa di campi specifici come la psicologia militare e la psicologia dell’aviazione, è membro delle maggiori associazioni internazionali e svolge attività di consulenza editoriale a favore di riviste e case editrici di psicologia. Nell’area della psicologia del lavoro è consulente indipendente di management, gestione, formazione, valutazione e sviluppo del capitale umano, svolge attività di executive coaching e orientamento professionale. Nell’area della psicologia clinica opera come psicoterapeuta in setting individuali e di coppia per mezzo di psicoterapie dinamiche brevi e a medio-lungo termine, e svolge consulti e consulenze psicologiche.
Cultore di storia della psicoanalisi ha scritto la prima biografia italiana su Karl Abraham (1981). Ha pubblicato un migliaio di recensioni, oltre 200 articoli scientifici e divulgativi e 26 volumi. Tra i libri più recenti: L’aggressività distruttiva nel mondo del lavoro. Il mobbing e le altre forme di violenza organizzativa (2024); Scegliere lo psicoterapeuta. Una guida per pazienti e terapeuti (2022); Il capitale umano nelle organizzazioni. Metodologie di valutazione e sviluppo della prestazione e del potenziale (2020); Conflitti. Come leggere e gestire i contrasti per vivere bene (2019) scritto con Luciana d’Ambrosio Marri; Interviste e colloqui nelle organizzazioni. Metodi per un dialogo efficace nei contesti organizzativi e istituzionali (2015); La selezione psicologica delle risorse umane (2015); Come quando e perché la formazione non funziona (2014); L’assessment delle qualità manageriali e della leadership (2013); La paura di volare (2012).