La FIT-R è un’intervista semistrutturata seguita da una scala di valutazione attraverso la quale il professionista valuta per ogni sezione il grado di capacità di un indagato o un imputato a stare in giudizio. Il fine principale è di garantire che tutti gli aspetti importanti della competenza a stare in giudizio siano valutati in modo anche da aumentare l’uniformità di tali valutazioni.
A cosa serve
La verifica se l’imputato possiede la capacità di stare a giudizio sta sempre di più acquisendo rilevanza anche in Italia all’interno delle valutazioni forensi in ambito penale, ma è ancora trattata con una certa frettolosità come quesito preliminare nelle valutazioni psichiatrico-forensi e quindi normalmente discussa dai periti senza un adeguato approfondimento, ma come logica conseguenza della valutazione principale, ovverosia quella sulla capacità d’intendere e di volere e sulla pericolosità sociale.
La ###BOLD#TEXT[FIT-R]### risponde, invece, proprio all’esigenza di tracciare per il tecnico e il consulente di parte una sorta di ###ITALIC#TEXT[road map]### attraverso la quale orientare le proprie valutazioni cliniche e forensi. È per questo motivo che essa rappresenta uno strumento imprescindibile per chi voglia effettuare una valutazione psichiatrico-forense appropriata e completa. Anche se può essere utilizzata come parte della valutazione iniziale di un imputato ricoverato, la ###BOLD#TEXT[FIT-R]### è stata costruita per essere usata anche come strumento di screening, con lo scopo principale di identificare il prima possibile quei soggetti chiaramente competenti, cosicché possano continuare il loro percorso legale senza ritardi o interruzioni.
###H4#TEXT[Struttura]###
L’intervista è divisa in tre sezioni parallele, ognuna comprendente un set di item riguardo a specifiche abilità. Ogni item comprende una definizione e una lista di domande; le risposte dovrebbero fornire le informazioni necessarie per la valutazione di ogni item. Le tre sezioni sono:
comprendere le possibili conseguenze del procedimento: valutazione del proprio personale coinvolgimento e dell’importanza del processo (3 item: capacità di capire la gamma e la natura delle possibili pene, possibili strategie legali di difesa e possibili sviluppi del caso);
comunicare con il proprio legale: abilità di partecipare alla propria difesa (7 item: capacità di comunicare i fatti al proprio avvocato, di rapportarsi a esso, di pianificare una strategia legale, di impegnarsi nella propria difesa, di comprendere il ruolo dei testimoni dell’accusa, di testimoniare in maniera rilevante e di essere in grado di tenere un comportamento appropriato in tribunale).
- comprendere la natura e gli obiettivi del procedimento: conoscenza consapevole della procedura penale (6 item: capacità dell’imputato di capire l’arresto, natura e gravità della denuncia, ruoli chiave dei partecipanti al processo, il processo legale, possibili richieste e procedure della Corte);
- comprendere le possibili conseguenze del procedimento: valutazione del proprio personale coinvolgimento e dell’importanza del processo (3 item: capacità di capire la gamma e la natura delle possibili pene, possibili strategie legali di difesa e possibili sviluppi del caso);
- comunicare con il proprio legale: abilità di partecipare alla propria difesa (7 item: capacità di comunicare i fatti al proprio avvocato, di rapportarsi a esso, di pianificare una strategia legale, di impegnarsi nella propria difesa, di comprendere il ruolo dei testimoni dell’accusa, di testimoniare in maniera rilevante e di essere in grado di tenere un comportamento appropriato in tribunale).
###BOLD#TEXT[La scala di valutazione]###
Dopo che il materiale nelle tre sezioni è stato raccolto, il professionista valuta il grado di menomazione in ciascuna delle tre sezioni attraverso una scala a tre punti per misurare il livello di compromissione per ogni item e determina la competenza di stare in giudizio dell’imputato.
###BOLD#TEXT[Il giudizio finale]###
Una volta che il professionista ha completato l’intervista, può esprimere il giudizio finale riguardo alla competenza a stare in giudizio dell’imputato utilizzando l’apposito modulo di decodifica. Il primo passo è decidere se il soggetto abbia o no un disturbo mentale che interferisca con la performance dell’imputato sulle abilità psicolegali richieste. Il secondo è considerare ognuna delle tre abilità psicolegali richieste all’imputato. Il terzo è esaminare le informazioni a disposizione (presenza di un disturbo mentale e performance in ognuna delle tre abilità richieste) e giungere così al giudizio finale riguardo alla competenza. Ci sono quattro possibili esiti:
- l’imputato ha un disturbo mentale, ma nessuna menomazione in ognuna delle tre abilità richieste: è competente a stare in giudizio;
- l’imputato ha un disturbo mentale e una menomazione in una o più delle tre abilità richieste: competenza dubbia;
- l’imputato non ha un disturbo mentale e nessuna menomazione in ognuna delle tre abilità: è competente a stare in giudizio;
- l’imputato non ha un disturbo mentale ma ha una menomazione in una o più delle tre abilità richieste: è capace di stare in giudizio.
###H4#TEXT[Autorizzazione a fotocopiare]###
La ###BOLD#TEXT[FIT-R]### è distribuita in forma di volume con in appendice i moduli di somministrazione (rating scale e interviste) e di scoring. L’Editore dà autorizzazione alla fotocopia dei moduli a chi acquista il test, esclusivamente per uso professionale.
Caratteristiche tecniche
###BOLD#TEXT[Somministrazione:]### individuale (carta e matita); 15-20' ca. ###LINEBREAK### ###BOLD#TEXT[Scoring:]### modulo di decodifica
Anno di pubblicazione
2017